Nonostante la portata dei cambiamenti culturali, comunicativi, economici e politici generati dalle fake news, il loro studio non è stato e non è ancora un oggetto privilegiato della ricerca scientifica. La novità e la complessità dell’argomento, che richiede competenze che spaziano dalla comunicazione, all’informatica, alla psicologia della persuasione, alle scienze cognitive e sociali, hanno spinto gli studiosi a considerare il fenomeno solo marginalmente.
Nel volume si è cercato di collocare le fake-news all’interno di un quadro teorico più ampio e legato al concetto di rete sociale e ai processi di costruzione della nostra identità sociale.
Come si vedrà meglio in seguito, nella discussione sono infatti state integrate riflessioni provenienti da molte discipline: psicologia, scienze cognitive, sociologia, informatica, filosofia, antropologia filosofica, linguistica e scienze della comunicazione.
In questa sezione sono raccolte alcune riflessioni di due nuove aree di ricerca:
- la «scienza delle reti», una nuova disciplina il cui obiettivo è quello di comprendere le proprietà delle aggregazioni sociali e le modalità con cui queste si trasformano;
- la «ciberpsicologia» (cyberpsychology), una nuova area della psicologia che ha come sfondo teorico la psicologia cognitiva e della comunicazione, la psicologia sociale e l’ergonomia e come obiettivo l’analisi dei processi di cambiamento attivati dai nuovi media, inclusi i social media.
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